domenica 9 agosto 2009

Last day parte 2

Eccoci qua di nuovo caaaarissimi amici! Allora, parte 2, ovvero il volo di venerdì. Sveglia, tolgo i pesci rossi da dentro al sacco a pelo (perché c’era poco umido) e colazione. Un temino di area task di 3 ore. Alle 11 e qualcosa ci sparano su. Tutta la CLUB.

Base cumulo 700m, valore medio: 0.3. Dopo aver ravanato per una mezz’ora buona, per movimentare un po’ il tutto, mandano su anche la standard e la 15. Tutti a girare in 2 termiche, un casino che non vi dico. Bisognava: schivare i traini che si infilavano nei roccoli senza pudore; schivare il Libelle rosso che continuava a girare interno a tutti, senza chiamare ovviamente dato che ogni nazione ha una frequenza radio quindi nei roccoli puoi comunicare solo a gesti… Schivare gli standard e i 15m pieni bombi d’acqua che giravano più veloci e più larghi; schivare quelli che, arrivati in base cumulo aprivano i diruttori per stare sotto, schivare quelli che giravano nella termica di fianco che si intersecava con quella affianco e schivare gli insulti e i porci vari che volavano, perché lo so che c’era gente che tirava dei gran porci ogni volta che si vedeva sfilare qualcuno sotto o sopra troppo vicino.

Punto accapo.

Alla quota stratosferica di 1000m siamo allegramente partite. Mi sono sentita molto a casa… basi basse, piogge tutt’attorno… ogni tanto mi dicevi da sola:”dai, dai, resisti che si sta aprendo!” (e chi ha fatto le gare a Ferrara sa!)

Io comunque ho fatto un volo di cacca, ho seguito le inglesi che hanno, porco cane, sono andate sempre bene, proprio ieri dovevano andar male??? Vabbeh. La Paola è andata fortissimo seguendo le ceche (che andavano a tentoni…)

Margot è tornata, mi pare abbia fatto un’onesta posizione, ora non ricordo esattamente e non ho le classifiche sottomano.

Comunque grandi sconvolgimenti di classifiche! Nessuna di quelle che era prima fino al giorno prima è arrivata sul podio. In standard e in 15m ci sono state sommosse all’interno del team tedesco con il risultato che i tedeschi si sono beccati comunque 2 persone sul podio ma nell’ordine sbagliato… primi i secondi, secondi i primi, e dei dessert non ne parliamo! Un casino con i piatti che non vi dico! Mamma mia!

In club le inglesi sono finite giù dal podio, povere, mi dispiace. La francese prima, a seguire altre 2 ceche con i relativi cani da guida.

Beh, comunque sia siamo rientrate tutte in campo, abbiamo smontato e via! Alla festa! Baracca!!!

Dopo un ticket per la cena della modica cifra di 18euri a cranio abbiamo anche scoperto che la birra non era inclusa. Coooooosa??? Ehhhhh??? 18 neuri e ci negate pure la birra??? Non basta che ci sia Franz a servire, non basta che alla fine non c’era nemmeno cibo per tutti, non basta che il prezzo medio di una buona cena al ristorante qua costa 10 neuri, ma ci negano pure la birra! Beh, sono tornata in tenda, ho preso un tot di lattine di birra dal frigo e sono ritornata all’abbuffè. Poi si sa, bisogna ammortizzare la spesa: se si paga per 18 neuri bisogna anche mangiare il corrispettivo!

Ci siamo impegnati moooooltissimo anche in questo. Abbiamo assaggiato tutte le cose fritte che c’erano: mozzarelle, funghi (con un bel po’ di pastella da frittura sopra per coprire il cappello rosso a puntini bianchi), broccoli (a tradimento perché erano talmente fritti che da fuori non si capiva cosa fossero, solo dopo il primo morso), pesce, carne (sempre quella delle bestiole catturate in pista…), ananas al cioccolato e salame con nutella. Poi un trio locale si è messo a cantare canzoni italiane anni 60 in ungherese. Dopo poco la prole tedesca si è impossessata del secchiello del ghiaccio dello spumante e ha cominciato a ficcarlo giù per la schiena degli invitati accanendosi in particolar modo prima su Ste e poi su di me. Decisamente su di me. Ora, ok che erano piccoli ma caspita, erano anche tanti, e non la smettevano più! Dopo un ora avevo la schiena fradicia, il colletto della polo che era largo come il giro vita a forza di tirarlo e un principio di furia infanticida.

Persone ballavano, persone bevevano, incredibilmente è risaltato fuori lo sventolatore, 2 volte più magro, 4 volte più nero a causa delle temperature ungheresi, alte anche rispetto al Sahara, con una tunica rosa con fantasia di scimmiette gialle (aggressive per Paola). Povero lui, dopo essere scappato a fatica dalla tedesche dopo una settimana di abusi sessuali subiti, stava solo cercando una donna… beh, ad un certo punto e sparito. Anche Franz è sparita… Ci piace ricordarlo come un ragazzo simpatico, un bravo sventolatore nonostante tutto. Un minuto di silenzio…

59,58,57,56,55,54,53,52,51,49,47,43,42,41,40,39,38,35,33,32,31,30,29,28,27,26,25,22,21,20,19,18,17,16,15,14,13,12,11,10,9,8,7,6,5,4,3,2,1… beeeepppp! (Chi di voi ha si è accorto che mancano dei numeri si faccia sappia che è preoccupante il fatto che vi siate messi a leggerli tutti, posso passarvi il numero di un buon veterinario, magari può aiutarvi…).

Bene, dopo ciò ad una cert’ora ora ci siamo ritirati nei nostri signorili alloggi, abbiamo chiuso le tende che circondavano il nostro letto a baldacchino, abbiamo detto alla servitù di non disturbare fino alle 8 della mattina seguente e ci siamo dolcemente accoccolati nei nostri giacigli. Okok, siamo stramazzati sui materassini ancora mezzi vestiti e li ci siamo addormentati pesantemente, in quelle posizioni, tipiche peraltro dei nobili di spirito, l’altro spirito, che ti permettono di dormire con la faccia spiaccicata sul cuscino, la bocca semiaperta e la bavetta che cola sul cuscino. Mooolo, molto di classe.

Sveglia e colazione. Impacchettamento delle cose: carico della macchina degno della migliore tradizione dei trasporti est-europea. Frigo e biciclette sul tetto, bagaliaio stracolmo, carrello dell’aliate pure che a momenti ci tocca di lasciare li l’aliante per farci stare il resto. E poi per strada abbiamo anche preso su una poltrona che stava vicino ad un cassonetto e l’abbiamo l’egata (oddio, ho scritto l’egata?? Mamma mia, sono stanca, volevo dire legata) sul tetto, perché si sa che ogni carico abominevole deve avere almeno una poltrona!

Devo dire però che alla dogana è stato utile essere tappati in quel modo, il doganiere ci ha guardato schifato e ci ha lasciato passare senza nemmeno farci aprire il carrello, meglio così perché era talmente pieno che per chiuderlo ci abbiamo messo mezz’ora prima di partire.

Arrivo a casa alle 4.45.

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